
10/04/2021 - “UNA SERA VERA”(Carnage)
Note di regia
Lo spettacolo, libero adattamento dal film omonimo di Roman Polanski, racconta di due coppie di genitori che si incontrano perché i rispettivi figli sono stati coinvolti in una rissa e uno dei ragazzi è rimasto anche leggermente ferito. Dopo i primi, concilianti tentativi di risolvere la questione in maniera pacifica, emergeranno invece gli istinti più feroci e bestiali dell’essere umano. Questo testo mi ha sempre affascinato perché è innanzitutto una sfida per l’attore. La scenografia è ridotta all’osso, l’azione si svolge tutta in un salotto, e quindi non ci sono altro che i personaggi, messi a nudo, chiusi in una sorta di gabbia in cui per poco più di un’ora (il tempo della scena coincide con quello dello spettatore), si confrontano tra continui ribaltamenti di ruoli e prospettive. Infine è anche un tremendo specchio della nostra attualità, in cui i genitori spesso si schierano dalla parte dei figli diventando più infantili di loro, penso alle notizie che ci arrivano dagli spalti delle partite la domenica pomeriggio, o ai professori delle scuole che oggi più che mai devono rispondere del loro operato ai genitori dei ragazzi. Ma il testo racchiude anche in filigrana una componente ironica e divertente che fa da contraltare al ritratto decisamente cinico e drammatico dei personaggi. Abbiamo quindi percorso anche la via più sarcastica cercando, dove il testo lo permettesse, di divertire e divertirci rendendo il finale, per contrasto, ancor più amaro. Fabrizio Perrone
Note di regia
Lo spettacolo, libero adattamento dal film omonimo di Roman Polanski, racconta di due coppie di genitori che si incontrano perché i rispettivi figli sono stati coinvolti in una rissa e uno dei ragazzi è rimasto anche leggermente ferito. Dopo i primi, concilianti tentativi di risolvere la questione in maniera pacifica, emergeranno invece gli istinti più feroci e bestiali dell’essere umano. Questo testo mi ha sempre affascinato perché è innanzitutto una sfida per l’attore. La scenografia è ridotta all’osso, l’azione si svolge tutta in un salotto, e quindi non ci sono altro che i personaggi, messi a nudo, chiusi in una sorta di gabbia in cui per poco più di un’ora (il tempo della scena coincide con quello dello spettatore), si confrontano tra continui ribaltamenti di ruoli e prospettive. Infine è anche un tremendo specchio della nostra attualità, in cui i genitori spesso si schierano dalla parte dei figli diventando più infantili di loro, penso alle notizie che ci arrivano dagli spalti delle partite la domenica pomeriggio, o ai professori delle scuole che oggi più che mai devono rispondere del loro operato ai genitori dei ragazzi. Ma il testo racchiude anche in filigrana una componente ironica e divertente che fa da contraltare al ritratto decisamente cinico e drammatico dei personaggi. Abbiamo quindi percorso anche la via più sarcastica cercando, dove il testo lo permettesse, di divertire e divertirci rendendo il finale, per contrasto, ancor più amaro. Fabrizio Perrone